Quali fiori mettere nell’acqua di San Giovanni?
Nella notte tra il 23 giugno e il 24 giugno, notte di San Giovanni, la tradizione vuole che si prepari un’acqua profumata, dagli effetti curativi e dalle virtù protettrici, in grado di portare fortuna, amore e salute a chi la usa.
Quest’ acqua, nota proprio come acqua di San Giovanni, era già utilizzata in passato per proteggere i raccolti allontanando le calamità e, da allora, è stata mantenuta questa usanza.
Sebbene, la rugiada sia considerata “l’ingrediente magico” di quest’acqua, sono i fiori, però, a conferirgli un potere benefico. Ma quali fiori bisogna utilizzare?
Cosa scoprirai?
Fiori consigliati
Per preparare l’acqua di San Giovanni, bisogna raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei ed edibili, in base alle fioriture presenti nel proprio territorio.
L’ideale è uscire la mattina del 23 giugno, ovvero il giorno prima di San Giovanni, e raccogliere tutti i fiori e le erbe odorose che si trovano in giro, accertandosi, ovviamente, che non siano nocivi.
Si crede, infatti, che durante questi giorni, i fiori siano investiti da una particolare forza e potere benefico.
Anche non ci sono evidenze scientifiche di questo, si può affermare, però, che durante questi giorni i fiori e le erbe sono al massimo della loro fioritura e delle loro qualità organolettiche. Inoltre, hanno una fragranza più intensa.
Sebbene, quindi, è possibile preparare l’acqua di san Giovanni con qualsiasi fiore o erba, quelli più consigliati, per le loro proprietà, sono:
- L’iperico, chiamato proprio erba di San Giovanni
- la lavanda
- la menta
- le bacche di ginepro
- il tarassaco
- i petali di rosa
- il rosmarino
- la verbena
- la malva
- l’artemisia
- la salvia
- la camomilla
- il timo
- il sambuco
- l’avena
- il finocchio selvatico
- il basilico
- la ginestra
- il fiordaliso
- l’erba di santa Maria
In particolare, è consigliabile non fare a meno dell’iperico e della lavanda, per le loro proprietà.
L’iperico, chiamato anche erba di San Giovanni, fiorisce intorno al 24 giugno e la leggenda vuole che fosse capace di scacciare ogni spirito malvagio.
Da un punto di vista scientifico, invece, le proprietà dell’iperico sono famose fin dall’antichità e sono sempre state largamente utilizzate nella medicina popolare, in quanto sono utili per curare disturbi quali depressione e ansia.
La lavanda, invece, svolge una funzione antisettica e serve per lenire le irritazioni cutanee. Inoltre, il suo profumo aiuta a rilassare la mente e a distendere la muscolatura.
Non a caso questa deliziosa pianta viene usata per sedare stati di ansia e di nervosismo, e per contrastare l’insonnia.
Preparazione e modalità d’utilizzo
Una volta raccolte erbe e fiori, metteteli in un contenitore o bacinella contenente dell’acqua e lasciatela all’esterno per tutta la notte, in attesa che la rugiada vi si posi sopra per donare le proprietà curative.
La mattina del 24 giugno, utilizzate, quindi, l’acqua di San Giovanni per lavare mani e viso.
E…preparatevi a ricevere amore, fortuna e salute!
Avvertenze
Ricordatevi, però, di non bere quest’acqua ma di lavare solo il viso. Anche se i fiori e le piante raccolte sono edibili, infatti, l’assunzione potrebbe comportare problemi o fastidi.
Inoltre, accertatevi sempre di non raccogliere fiori nocivi ed evitarne l’utilizzo in caso di allergia o ipersensibilità.
Il potere dei fiori!
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