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Neurac: il nuovissimo metodo terapeutico per il recupero delle funzioni muscolo-scheletriche

Jennifer

Il termine Neurac è la sigla inglese che sta per Neuromuscolar Activation ovvero riattivazione neuro muscolare. Frutto di esperienze cliniche e ricerche iniziate negli anni ’90 da fisioterapisti e medici norvegesi, è diventato anche in Italia un vero e proprio must terapeutico per il recupero e il miglioramento progressivo di tutte quelle patologie croniche e non, che interessano da vicino il nostro apparato muscolo scheletrico, il quale per varie ragioni può essere lesionato o traumatizzato a causa di incidenti, stress sportivi, lavori debilitanti e cattive posture, tanto nei giovanissimi quanto negli adulti.

Questa metodologia di tipo fondamentalmente riabilitativo, unisce in sé l’esercizio fisico, più prettamente educativo posturale con altri esercizi  in catena cinetica chiusa effettuati mediante un sistema di sospensione chiamato record, costituito da funi, fasce, corde rigide ed elastiche, mediante cui il corpo nella sua interezza o singole parti d’interesse vengono posti in sospensione attraverso un meccanismo di trazione che consente molteplici utilizzi ed esercizi; combinazione che è risultata essere molto efficace nel recupero di tali problemi. Ma non è tutto perché è stata brevettata anche un’apparecchiatura specifica chiamata Record Stimula per potenziare la risposta riabilitativa, mediante l’applicazione di vibrazioni benefiche e stimolanti per determinate aree corporee.

Grazie a questo metodo integrato, è perciò possibile un allenamento completo per l’intero corpo, utilizzando semplicemente il suo peso. Pertanto non è invasivo, non è doloroso e sfrutta (come tentano di fare oggi un po’ tutte le scienze del settore)il peso del corpo, semplicemente e in modo naturale.

La prassi Neurac prevede un test  di indagine iniziale sul paziente, per valutarne l’effettivo grado di funzionalità delle catene cinetiche, della funzione neuromuscolare e della relativa capacità di controllare la stessa.

Quasi sempre infatti si ha a che fare con patologie che comportano disabilità più o meno gravi quali alterazione del controllo senso motorio, riduzione della resistenza e della forza dei muscoli e nei casi più gravi l’atrofia muscolare, dopo lunghi periodi di degenza, anche post operatoria o a seguito di ingessature  o riposi forzati.

Quindi si effettua un check up d’ingresso per lavorare in modo personalizzato a seconda delle esigenze del paziente, programmando i tempi, le attività necessarie e gli specifici supporti che si rendono necessari per combattere  tali disturbi.

Oltre ad essere utilizzato per la vera e propria cura, tale riabilitazione si pone in primo piano anche per il mantenimento nel tempo delle funzioni recuperate , per la riduzione del rischio di recidive o anche solo come valido strumento di mantenimento efficiente di tutte le strutture muscoloscheletriche  in ambito soprattutto sportivo e pre- gara.

Un ultimo aspetto non meno importante riguarda i vantaggi che si sono raggiunti anche per gli operatori dell’ambiente specialistico, i quali possono, mediante il sistema record, evitare quei pesanti lavori fisici che non poche volte, dopo anni e anni di pratica, producono danni allo stesso terapista.

Queste fasce record sono risultate molto più resistenti e precise delle “mani” del terapista, con maggiore sicurezza anche del paziente. L’una non esclude l’altra ma vanno ad integrarsi nella maniera più efficace tra tecnica, utilità per la persona sottoposta e intervento comunque necessario del tecnico sia per le manovre sugli elastici che per la conduzione degli esercizi a corpo libero.

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