L’italia ricicla da 10 anni, ma come stanno le cose?
La questione dei rifiuti è un argomento importante e di cui in Italia si parla quasi ogni giorno. Abbiamo spesso sentito parlare di “crisi dei rifiuti” in località come Roma.
Ma anche la questione dei “roghi tossici” hanno fatto spesso parlare, ma soprattutto tutte queste vicende sono motivo di preoccupazione.
Ormai sono dieci anni che il nostro paese ricicla i propri rifiuti. L’Italia del riciclo 2019 è una pubblicazione recente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con la FISE-Unicircular.
Tale pubblicazione tira un po’ le somme su come l’Italia sta affrontando la questione del riciclo.
Secondo il dossier, negli ultimi 10 anni abbiamo riciclato molto di più. La percentuale dei rifiuti passa dal 48 al 68%. Da questi dati si evince che il nostro paese è tra i primi in Europa, anche prima della Francia e della Gran Bretagna.
Però, e c’è un però, l’Italia riutilizza i prodotti riciclati per il 17,2%, il che è comunque una bella percentuale. Per intenderci, l’Italia ricicla molto bene ma ha ancora difficoltà a utilizzare materie prime seconde e predilige invece materie prime vergini.
Per fare un esempio, una volta riciclate delle bottiglie di plastica, il materiale viene riutilizzato più per produrre guaine per l’edilizia piuttosto che riprodurre altre bottiglie. Migliorare quest’aspetto del riciclo contribuirebbe a migliorare parte del sistema stesso.
Anche se sta migliorando nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani (passata da 3 a ben 7 tonnellate), vi sono ancora delle forti carenze di impianti di trattamento della frazione organica in molte regioni, come Campania, Sicilia, Lazio, Liguria e molto altro.
Nonostante ci siano ottimi risultati per il riciclo di imballaggi di carta e cartone, acciaio, alluminio e legno, il riciclo degli imballaggi in plastica è del 45%, non raggiungendo ancora il target europeo al 2025 (50%).
Anche se vi sono degli esiti molto positivi per la nostra nazione, c’è molto ancora da fare e da migliorare, sia per entrare negli standard europei e sia per tutelare il pianeta.