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Sai come innaffiare l’Orchidea? Te lo spiego passo passo

Gianluca Grimaldi
orchidea-innaffiatura

Il suo stelo, alto e lungo, si circonda di bellissimi fiori bianchi, rosa o viola mentre, alla base, le sue grandi foglie splendono di un verde intenso, color smeraldo. Amata per la sua bellezza, odiata per le sue esigenze, l’Orchidea continua a essere la pianta da interni più apprezzata e coltivata.

La più diffusa è la phalaenopsis i cui fiori hanno la forma di grandi farfalle. Uno dei segreti per tenerla sempre in salute è innaffiarla nel modo giusto. Vediamo come fare con questa guida che ti accompagnerà passo dopo passo.

Scegli il momento giusto

Se sei un perfezionista e vuoi che la tua orchidea risplenda di bellezza, non puoi lasciare nulla al caso! Ecco perché ti conviene innaffiare questa pianta nel momento perfetto, ossia al mattino presto.

Innaffiare l’orchidea al mattino, farà sì che l’acqua in eccesso possa essere drenata o evaporare nel corso dell’intera giornata prima che arrivi la notte e le temperature si abbassino.

Inoltre, le temperature della mattina presto sono ancora, in genere, fresche abbastanza da evitare un’evaporazione troppo veloce quando fa molto caldo.

Utilizza l’acqua adatta

Non tutte le acque sono uguali! La principale regola è quella di innaffiare l’orchidea con acqua a temperatura ambiente o, se fa molto caldo, leggermente più bassa.

Evita di utilizzare acqua molto calda quando fa freddo o, viceversa, acqua fresca quando fa caldo: in questi casi, potresti provocare alla piana uno shock termico che potrebbe far cadere fiori e foglie.

L’ideale, poi, è utilizzare acqua non eccessivamente calcarea. Se, quindi, l’acqua del tuo lavandino è molto calcarea, evita di usarla preferendo l’acqua piovana o quella distillata.

Bagna bene il substrato

Il substrato dell’orchidea non è fatto di generico terriccio universale, ma principalmente di corteccia che trattiene meno l’acqua.

Alcuni vivaisti propongono di innaffiare l’orchidea per immersione, ossia immergendo il vaso in una bacinella o nel lavabo pieno d’acqua in modo che l’acqua arrivi almeno a metà altezza del vaso stesso. Poi, di lasciarlo così per qualche minuto (non più di 15-30) in modo che l’acqua venga assorbita attraverso i fori sul fondo del vaso.

Altri, in particolare i vivaisti americani, propongono invece di innaffiarlo nel modo classico, ossia dall’alto.

In entrambi i casi, il substrato deve bagnarsi per bene.

Fai scolare l’acqua in eccesso

Che tu abbia innaffiato dall’alto o per immersione, devi subito evitare che l’acqua in eccesso venga trattenuta. Alza, quindi, il vaso facendo cadere, attraverso i fori sul fondo del vaso, l’acqua in eccesso.

Nell’ora successiva all’annaffiatura, svuota spesso il sottovaso per evitare che si formi un ristagno d’acqua.

Asciuga eventuali foglie bagnate

Se durante l’innaffiatura alcune foglie della pianta si sono bagnate, asciugale subito con un panno in microfibra. La presenza di goccioline tra le foglie potrebbe, infatti, aumentare il rischio di marciumi o di sviluppo di malattie e vederle diventare molli.

Evita assolutamente, invece, di bagnare i fiori che, essendo più delicati, potrebbero essere danneggiati dal getto d’acqua.

Prova a capire le necessità della pianta

Non possiamo essere noi a dirti ogni quanto innaffiare la tua orchidea con precisione, ma dovrai essere tu a capire le reali esigenze della tua pianta.

Di solito, l’orchidea ha bisogno di più acqua con l’aumentare delle temperature di fine stagione primaverile arrivando a dover essere innaffiata, quando fa molto caldo, anche ogni 2 giorni.

Tuttavia, sta a te capirlo andando a esaminare il substrato e vedendo quando questo si sia completamente asciugato. Utilizzare un vaso trasparente, ti aiuterà a capire se anche la corteccia in profondità è ancora bagnata o già asciutta.

Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di prodotti biologici, del loro utilizzo e di tutto quello che è benessere. Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".
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