Come far nascere una Pianta di Giada con un solo Rametto e averla piena in poco tempo!
Le sue foglioline, rotonde e piene, sono inconfondibili. Simili a monete, hanno fatto sorgere la credenza che questa sia una pianta portafortuna: si tratta dell’albero di giada, il cui nome botanico è Crassula ovata.
Questa piantina è celebre in quanto estremamente resistente nonché adatta a quasi ogni ambiente. Per crescere e mantenersi sana non ha bisogno di eccessive cure.
Di solito, basta tenerla in un luogo luminoso (ma sopravvive anche con poca luce) e innaffiarla un po’ con acqua piovana.
Le sue dimensioni si adattano al vaso in cui è tenuta: se sceglierete un vaso abbastanza grande, questa pianta tenderà a crescere molto fino a diventare quasi infestante.
Ma sapevate che potete moltiplicarla in modo molto semplice? Basta infatti un singolo rametto per riprodurre l’albero di giada e farlo diventare pieno e rigoglioso in pochissimo tempo.
Vediamo insieme come fare.
Ricavate un rametto
Quando si moltiplica una pianta partendo da un rametto, si parla di riproduzione per talea: è un metodo adoperato per un gran numero di piante e spesso preferito agli altri in quanto caratterizzato da maggiori probabilità di successo.
Il primo passaggio consiste nel ricavare una talea, ossia un rametto, dal vostro albero di giada già maturo: utilizzando un paio di cesoie ben sterilizzate, staccate un rametto abbastanza spesso e che abbia un buon numero di foglioline.
N.B: tra le foglioline e il taglio è importante che ci sia qualche centimetro di distanza.
Fate sanare il taglio
Dopo il taglio, mettete la talea in una stanza senza umidità per 4-5 giorni. In questo modo, la parte tagliata tenderà a rimarginarsi e il pericolo di eventuali infezioni sarà ridotto.
L‘umidità è da evitare in quanto potrebbe far marcire la talea.
Infine, potete passare la parte tagliata della talea in un composto di ormone radicante. In questo modo, una volta piantata, la talea svilupperà le sue radici più velocemente.
N.B: in assenza di composto radicante, potete anche passare la base della talea in un po’ di cannella in polvere. Questa sostanza, infatti, è un antibatterico naturale e aiuta la ferita a rimarginarsi.
Piantate la talea
Il momento di piantare la vostra talea è arrivato!
Scegliete un vasetto di piccole dimensioni, preferibilmente in terracotta, e riempitelo di terreno. La miscela giusta è costituita da un po’ di terreno universale misto a sabbia, perlite e un po’ di compost.
Interrate la talea, facendo attenzione a non mettere il rametto troppo in profondità.
Tenete il vasetto in un posto molto luminoso e mantenete il terreno costantemente umido finché la talea non avrà sviluppato le sue radici.
In poche settimane la talea sarà diventata una vera e propria nuova piantina di albero di giada.
Un metodo alternativo consiste nel mettere la talea in un bicchiere d’acqua: anche in questo caso, la talea dovrebbe sviluppare radici e formare una nuova pianta.
Questo metodo, tuttavia, ha meno probabilità di successo ed è più rischioso in quanto potrebbe far marcire la piantina.
Attenzione: se avete dubbi o perplessità, potete chiedere un consiglio al vostro fioraio o giardiniere di fiducia.
Cura della pianta
Una volta ottenuta una nuova piantina di albero di giada, non dovrete fare altro che prendervene cura normalmente, seguendo alcune semplici ma fondamentali regole.
- Mettetela in un posto dove possa ricevere almeno 3-5 ore di sole al giorno: se è vero che sopravvive anche in luoghi bui, dà il meglio di sé con la luce del sole.
- Se dovete cambiarle di posto, fatelo gradualmente e non troppo spesso: questa piantina è molto abitudinaria e cambiarle ambiente da un giorno all’altro potrebbe provocarle uno shock.
- Non tenetela al freddo: in inverno, l’ideale è portarla in casa ed esporla a una temperatura non inferiore ai 13 °C.
- Spolverate spesso le foglie: in questo modo renderete le foglie di un verde più intenso ed eviterete l’attacco dei parassiti.
- Non innaffiate troppo spesso: nei mesi caldi, mantenete il terriccio umido ma non bagnato; nei mesi freddi sospendete quasi del tutto le innaffiature.